NON POTENDO STARE CON LE MANI IN MANO, HO FATTO L'UNICA COSA CHE QUANDO MI INDIGNO MI VIENE DI GETTO, HO SCRITTO AL DAVEBLOG!
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Ciao DAVE,
Stavolta ho proprio bisogno del tuo aiuto. Ti scrivo con un'amarezza e un senso di impotenza che non riesco a spiegarti. Tutto a causa di una gratuita, profonda e meschina cattiveria che da un po' di giorni si insinua stranamente nella case di ogni italiano tramite il mezzo a noi carampane più caro, la TV. Ci hanno provato con la censura di Brokeback Mountain, e ora ci fanno credere che fosse un errore, ci ha pensato Luxuria che ha telefonato a Marano, ci ha pensato Luciana Littizzetto, ma il danno è stato fatto e francamente poco mi importa della riprogrammazione.
Ma passiamo avanti, notizia fresca! Poco fa ho letto i nomi della categoria Artisti del nuovo Festival di Sanremo 2009 targato Bonolis accompagnati dal titolo della canzone, con la solita trash-curiosità scorro la lista ma... ci risiamo, la delusione è grande.
POVIA canta "LUCA ERA GAY"
detta così fa un po' ridere, passo subito al corollario:
"Luca era gay" è la storia di Luca Di Tolve, l'ex gay più famoso d'Italia, GUARITO (come se l'omosessualità fosse qualcosa di insano...) grazie al Dottor J. Nicolosi, fondatore di una associazione che si occupa di GUARIRE le persone "affette" da omosessualità palese o latente, il NARTH.
Ora Dave, io non ce l'ho con Povia, che già in passato si è distinto per le sue controverse dichiarazioni, non ce l'ho con Bonolis che probabimente farà bene il suo lavoro, non voglio nemmeno far pubblicità o gridare allo scandalo per queste strane pratiche di cura delle quali tu, da uomo di scienza quale sei, avrai sicuramente sentito parlare, ma... Sanremo, SANREMO! DAVE, mi capisci? Una macchina inarrestabile che volente o nolente porterà alle stelle la polemica, pubblicizzerà un testo che si prospetta aberrante, trasmetterà per una settimana intera MINIMO e davanti a milioni e milioni di spettatori una canzone probabilmente orecchiabile e diffamatoria senza appigli morali, senza motivo di esistere, un'offesa alla ragione umana!
Il DAVEBLOG è casa tua, ma come hai sempre tenuto a dirci è anche un po' un pezzetto del nostro salotto, una boccata d'aria fresca sul terrazzo, un angolo di ufficio, un posto a sedere in treno o in piedi sull'autobus connessi con il wi-fi, una passeggiata nel parco con il palmare nello zaino, una miriade di utenti che per osmosi crea un vortice di gente disparata lurkeggiante o brooneggiante che sia. Il DAVEBLOG è un punto fermo e con il tuo benestare vorrei utilizzare questa enorme parabola catalizzatrice per dichiarare, affermare, deliberare e GRIDARE nel modo più bello e trasversale che ci sia che - nonostante si riservino in ultima analisi di leggere il testo con grande attenzione - quelli del DAVEBLOG preferiscono mettere le mani avanti con largo anticipio, usare l'intelligenza, arginare ogni dubbio, cancellare ogni eresia e
SENTENZIARE,
come una spietata Maionchi di fronte al più stonato dei provinanti,
come un'attenta Celentano all'esame di sbarramento della ballerina con il collo del piede più brutto della storia,
come un redivivo Valerio Pino alla modella che cammina più storta di tutta la passerella,
POVIA, PER NOI È UN "NO"!!!
il tuo omonimo
D.
martedì 23 dicembre 2008
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2 commenti:
Si può dire solo che è stata una abilissima campagna promozionale per il cantante e il festival anzitempo, io ci vedo lo zampino incrociato di Bonolis e del manager di Povia, che come due gatti sornioni hanno studiato la bomba a tavolino.
Dopo tutti le precedenti dichiarazione di Povia su come la pensa in tema sono note, anche l'omonimia col caso di Di Tolve viene a fagiolo, e terzo perché mai proprio un Povia doveva usare esplicitamente la parola "gay" nel titolo, quando nemmeno la Tatangelo, col suo "Il mio amico" e Federico Salvatore con "Sulla porta", che erano di certo meno ambigui l'hanno usata?
Insomma i furboni hanno buttato l'amo e l'Arcigay ha immediatamente abboccato
Sì forse hai ragione, ma di sicuro non si poteva restare a guardare di fronte ad una cosa del genere. E non si tratta di ideologia, militanza o altre cose del genere. Si tratta di rispetto e dignità umana: usando lo strumento Sanremo, manifestazione nazional-popolare per eccellenza, si cerca di mandare un messaggio aberrante di "guarigione" da qualcosa che è insita nell'essere umano. Non ci vedo niente di diverso dalle pulizie etniche o dal confino ai tempi del fascismo. Certo, poi essendo Povia che canta (uno pseudo-artista che lascia il tempo che trova)si ha già la dimensione del problema. Che si abbia la libertà di espressione, questo sì. Ma ovviamente finché non lede quella altrui, altrimenti tutti potremmo andare in giro a dire "I negri sono inferiori" o "le donne sono tutte troie"... Nel 2008 bisogna ancora discutere per il rispetto e la dignità di tutti. Inorridisco. E comunque non vedo l'ora di leggere il testo integro.
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